Bolzano, 28 ottobre 2024 – La decima edizione del Südstern Health and Science Forum Alto Adige si è svolta venerdì a Bolzano, presso il Polo Universitario delle Professioni Sanitarie Claudiana. Il forum è un rinomato evento organizzato dal Pianeta Medicina della rete Südstern. Con otto relazioni sui temi più disparati, esperte ed esperti hanno aggiornato i loro colleghi in ambiti importanti della medicina e delle scienze naturali, ma hanno presentato anche nuove teorie.
Il Südstern Health and Science Forum Alto Adige riunisce medici altoatesini di successo all’estero e medici e ricercatori in scienze naturali attivi in Alto Adige. Nel corso della manifestazione esperte ed esperti raccontano dei passi importanti nelle proprie carriere, illustrano i loro progetti attuali e sviluppano poi un vivace dialogo con il pubblico per favorire un’assistenza sanitaria efficace e la creazione di un ambiente adatto alla ricerca e un polo attrattivo per la medicina in Alto Adige. Anche venerdì l’evento di networking presso la Claudiana di Bolzano ha avuto grande partecipazione. Introdotto e moderato da Sebastian Reinstadler, il secondo vicedirettore della Clinica del reparto di Cardiologia dell’Università medica di Innsbruck (Medizinische Universtität Innsbruck).
Nel corso delle quattro ore di convegno si sono riuniti nell’Auditorium A della Facoltà di medicina di Bolzano medici, ricercatori nelle scienze naturali e studenti e studentesse della Claudiana. Le otto relazioni vertevano su temi molto diversi, come le possibilità della cardiochirurgia mininvasiva o l’esposizione di un progetto sull’uso della mela nella terapia di allergie ai pollini di betulla e della sindrome orale allergica. Dopo i saluti iniziali dei rappresentanti della politica e dei vertici sanitari, tra i quali l’assessore provinciale Hubert Messner e il direttore generale Christian Kofler, è stata la volta di Clemens Dlaska dell’Università medica di Innsbruck, che ha trattato un tema attuale e molto dibattuto fornendo una spiegazione semplice dell’intelligenza artificiale e del suo potenziale per la medicina.
“L’intelligenza artificiale può avere un ruolo importante per la medicina e lo avrà. Prima o poi potrà risolvere più rapidamente dei problemi umanamente possibili e svolgere anche compiti che le persone non possono affrontare”, ne è convinto Dlaska, che ha aggiunto: “Questa tecnologia ha un grande potenziale come supporto nelle decisioni mediche e nella diagnostica, ma ci sono ancora molte sfide e ostacoli da superare.”
Perché la biodiversità migliora la qualità della vita
È seguita, poi, una relazione sulla biodiversità e sul suo significato per gli esseri umani, esposta dalla presidente della Libera Università di Bolzano e docente all’Istituto di Ecologia dell’Università di Innsbruck Ulrike Tappeiner. “Il mondo va verso la sesta grande estinzione di massa e la colpa è dell’uomo, perché attraverso lo sfruttamento del suolo, il sovrasfruttamento, le specie invasive, l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico causiamo una grande perdita di biodiversità. E la biodiversità è decisiva per la nostra qualità della vita, anche la varietà di specie e di ecosistemi nel mondo ha un effetto molto positivo sulle nostre vite”, ha affermato Tappeiner mettendo in guardia l’attento pubblico della Claudiana.
In seguito si è tornati alla medicina con la relazione “Possibilità della cardiochirurgia mininvasiva” di Markus Kofler, chirurgo toracico e vascolare originario di Lana che esercita la professione presso il rinomato centro cardiologico tedesco della Charité di Berlino, uno dei migliori ospedali al mondo. “Siamo arrivati a fare l’80 per cento delle operazioni al cuore con tecnica mininvasiva e la tendenza è in crescita. Questa tecnica è amata dai pazienti e ha molti vantaggi, soprattutto per quanto riguarda la guarigione delle ferite, l’estetica e la maggior rapidità nella riabilitazione.” Nella sua presentazione Kofler si è servito anche di impressionanti video di operazioni a valvole mitrali e aortiche.
È stata poi la volta dei padroni di casa, con Horand Meier della Ripartizione Salute della Provincia Autonoma di Bolzano e Klaus Eisendle, presidente del Polo Universitario delle Professioni Sanitarie Claudiana, che hanno spiegato in modo dettagliato i vantaggi e la necessità del Corso di Laurea in medicina alla Claudiana, in Alto Adige. Per via dell’imminente pensionamento dei baby boomer e l’aumento dell’aspettativa di vita nei prossimi 10, 15 anni, la popolazione anziana aumenterà in modo significativo e richiederà un incremento considerevole del personale medico. Attraverso la formazione diretta in Alto Adige è possibile aumentare la qualità in ambito medico e ammortizzare la crescente richiesta.
Infiammazioni del muscolo cardiaco, carcinomi della vescica, terapie contro le allergie e la necessità di una nuova variante di classificazione al pronto soccorso
Dopo una mezz’oretta di pausa è seguita la presentazione di Giada Catellan dell’Istituto di biomedicina di Eurac Research. Con uno “Science Slam”, una relazione scientifica presentata in modo divertente, ha esposto i progressi del suo progetto sulle iPSC (cellule staminali pluripotenti indotte) nell’ARCV (Cardiomiopatia Aritmogena del Ventricolo Destro). “Una determinata parte del sangue viene combinata con una carica elettronica e diverse sostanze chimiche per creare qualsiasi tipo di cellula del corpo”, ha spiegato. “Queste cosiddette Stemmy hanno un grande potenziale nella medicina. Noi ci concentriamo sul trattamento di malattie del muscolo cardiaco, che possono sorgere soprattutto sotto stress.”
Nella sesta presentazione della giornata Renate Pichler, responsabile dell’unità di Urologia dell’Università medica di Innsbruck, ha analizzato il trattamento personalizzato del carcinoma della vescica. “Quando li si scopre, tra il 70 e il 75 per cento dei carcinomi della vescica non sono muscolo-invasivi, tra il 20 e il 25 per cento lo sono e tra il 5 e il 10 per cento sono già metastatici. Il carcinoma della vescica è uno dei tumori più pericolosi, come per esempio il tumore al pancreas”, ha spiegato la dottoressa. “Con il trattamento individualizzato possiamo aumentare l’aspettativa di vita di ogni paziente, in particolare nel tumore metastatico, dove è possibile quasi triplicare l’aspettativa di vita.”
Bettina Nothegger-Müller dell’Ambulatorio allergologico della Clinica universitaria di Innsbruck, borsista dell’Unione Allevatori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (Südtiroler Bauernbund) e del Consorzio Mela Alto Adige, ha presentato i risultati positivi sull’uso della mela nella terapia delle allergie da pollini di betulla e delle sindromi orali allergiche. Il progetto europeo Interreg, nato da un’idea di Klaus Eisendle, è stato realizzato all’interno di una collaborazione con il Centro di Sperimentazione Laimburg, l’Istituto di Chimica organica dell’Università di Innsbruck, e i reparti di Dermatologia di Innsbruck e Bolzano. “L’allergia ai pollini di betulla riguarda moltissime persone e spesso è accompagnata da allergie crociate a vari frutti, soprattutto alle mele. La terapia con la mela porta a uno sviluppo della tolleranza, le mele e l’altra frutta tornano a essere sopportate. Inoltre nelle allergie ai pollini di betulla la terapia a base di mele è efficace tanto quanto l’iposensibilizzazione orale mediante pastiglie. Si inizia con una piccola quantità di una varietà di mela ipoallergenica e poi si aumenta lentamente il consumo regolare. Speriamo di poter aiutare tante persone attraverso questa terapia”, ha affermato Nothegger-Müller.
L’ultimo relatore della giornata è stato Arian Zaboli, che ha trattato un tema scottante. Lo studioso dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige ha sviluppato assieme ai colleghi il TFC (“triage frailty and comorbidity”), un nuovo strumento di classificazione per l’individuazione delle emergenze al Pronto Soccorso. “Non solo qui da noi in Alto Adige, ma in tutto il mondo i tempi di attesa prolungati al Pronto Soccorso causano malumori. È aumentato soprattutto dalla pandemia di Covid-19, dato che molte persone si rivolgono al Pronto Soccorso anche in assenza di urgenze”, ha spiegato Zaboli. “Nel TFC l’importanza dei pazienti non urgenti viene rivalutata in base all’età, alle patologie pregresse e alla diagnosi mediante determinati fattori. Così otteniamo un ulteriore valore con cui filtrare i pazienti più a rischio. Siamo ancora in fase di sviluppo, ma siamo convinti che questo tool possa migliorare la diagnostica al Pronto Soccorso”, ha affermato il ricercatore nel corso della presentazione che ha chiuso il decimo Südstern Health and Science Forum Alto Adige.
Foto: hkMedia
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